Fino a poco tempo fa chi acquistava un computer aveva poca scelta sul tipo di archiviazione dei file siano essi musica, filmati, foto, documenti, ecc. Se avete acquistato un ultrabook o un ultraportatile probabilmente avete come unità primaria un drive allo stato solido (SSD) viceversa, qualunque altro desktop o laptop tutt’ora montano di default un disco rigido (HDD).
Ma come si fa a scegliere tra un SSD o un HDD? Vediamo insieme quali sono i pro e contro di entrambi.
Gli HDD sono costituiti principalmente da dei dischi magnetici (piatti) che ruotano e delle testine che leggono o scrivono i dati su di essi. Sui piatti magnetici sono presenti delle tracce concentriche “riempite” di dati dall'esterno verso l'interno che, posizionati uno sopra all’altro formano i cosi detti “cilindri”. Per posizionare le testine di lettura/scrittura nei piatti magnetici si utilizza un braccio meccanico che si muove così che la testina possa raggiungere tutta la superficie del piatto.
L’utilizzo di più piatti permette di raggiungere maggiori capacità d’immagazzinamento dati, dato che la dimensione totale è ottenuta moltiplicando la capacità del singolo piatto per il numero di piatti. Per esempio, se la densità di dati è di 250 GB per piatto, un produttore sarà in grado di raggiungere la capacità totale di 750 GB con 3 piatti. Tuttavia, più piatti significano anche più testine di lettura e scrittura, con un maggior rischio di rottura del disco considerate le molte parti meccaniche in movimento. Aumentano inoltre la frizione e le richieste energetiche e di conseguenza anche la temperatura di esercizio.
Uno dei parametri che incide di più sulle prestazioni di un HDD è la velocità di rotazione misurata in RPM (rivoluzioni per minuto), a valori maggiori corrisponde un numero maggiore di dati che passa sotto la testina di lettura/scrittura nell'unità di tempo traducendosi anche in effetti positivi sui tempi di accesso.
Solitamente gli HDD per i desktop lavorano a 7200 rpm mentre per i computer portatili i drive sono molto più lenti con valori tipici di 4200 o 5400 giri al minuto. Una ragione per la velocità inferiore riguarda il consumo energetico che aumenta con l'aumentare della velocità di rotazione. I notebook puntano molto sulla durata della batteria, quindi un costruttore ci pensa due volte prima di utilizzare un disco da 7200 rpm.
- Rispetto agli SSD i vantaggi sono:
- Elevata capacità di archiviazione > 4TB
- Basso costo (circa 40 €/TB)
- Svantaggi:
- Possibilità di danneggiamenti del disco (bad cluster) spesso causati da bruschi spostamenti mentre il drive è acceso
- Rumori e vibrazioni causate dai dischi che girano
- Consumi energetici maggiori
- Peso maggiore
L’SSD è l’evoluzione degli HDD in cui non c’è più nulla di “meccanico” in movimento ma solamente impulsi elettrici che servono a memorizzare i dati sulla memoria NAND flash. Ciò ha permesso agli SSD di funzionare con meno energia (circa 10 volte meno) rispetto ad un HDD e per un computer portatile questo fattore influisce direttamente sulla durata della batteria.
Proprio a causa della mancanza di parti in movimento sono anche più resistenti: ad esempio l’SSD Samsung 840 EVO 250GB resiste agli shock fino a 1500G (corrisponde circa ad una caduta da poco più di 8 metri) e con un ritardo tra uno shock e l’altro di 0,5 ms; l’HDD Western Digital Blue 250GB 3.5” ha una resistenza pari a 300G e 2ms quando non è attivo e di 30G e 2ms durante un’operazione di lettura dati.
- I vantaggi degli SSD sono:
- Velocità di accesso ai dati elevata
- Assenza di parti elettro-meccaniche in movimento
- Dimensioni ridotte
- Assenza di rumore
- Basso consumo energetico
- Minore produzione di calore
- Durata di vita elevata
- Svantaggi:
- Prezzo elevato: da 3 a 10 volte superiore ad un HDD
- Capacità di memoria "limitata"
In conclusione non esiste una scelta univoca per sancire chi è la migliore tra le due tecnologie.
Se si necessita di molto spazio per archiviare film, foto e musica l'HDD risulta sicuramente la scelta migliore. Ciò nonostante, molti utenti preferiscono usare un SSD per tenerci il sistema operativo e le applicazioni, e un disco magnetico per archiviare i dati.
L'idea di usare un SSD e un HDD insieme, quindi, sembra una buona soluzione, perché raccoglie il meglio dei due mondi.
Una cosa è certa: una volta che si passa agli SSD, difficilmente si torna indietro.